sabato 23 aprile 2011

Temi di Nous: la prospettiva della mindfulness

Nous ha tra le proprie finalità quella di esplorare e sviluppare l’inesauribile potenzialità della mindfulness nella formazione personale dell’allievo-terapeuta, poichè la Scuola si basa sul presupposto che la qualità della consapevolezza personale sia il centro di ogni agire terapeutico.

Questo arricchimento di consapevolezza è proposto come momento essenziale della formazione dell’allievo, a prescindere da eventuali successive applicazioni cliniche di protocolli di mindfulness a gruppi di pazienti.

Mindfulness significa “piena consapevolezza”.
Non è facile rendere a parole un significato che si riferisce innanzitutto ad un'esperienza diretta e personale: “mindfulness” indica uno stato mentale che ha a che fare con particolari qualità dell'attenzione e della consapevolezza. Una possibile descrizione è:” la consapevolezza che emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell'esperienza della nostra vita momento per momento: a) con intenzione b) nel presente c) in modo non giudicante” (Jon Kabat-Zinn).
Questo stato mentale può essere coltivato e sviluppato: in particolare attraverso la meditazione di consapevolezza.

Il potere terapeutico e liberatorio di questo stato di presenza mentale è sempre più al centro dell’interesse scientifico e della ricerca in psicoterapia, in medicina e in ambito psico-sociale ed educativo.

Mindfulness e crescita personale del terapeuta
Nell’allargamento della consapevolezza di sé attraverso lo sviluppo e la stabilizzazione della mindfulness è possibile una comprensione più profonda e sistematica del proprio funzionamento mentale e soprattutto una percezione diretta e un deentramento dai propri pattern automatici di reazione corporea, emozionale e cognitiva.
Questa possibilità di dis-identificazione ha una profondissima potenzialità terapeutica ed apre la strada alla capacità di sperimentatre risposte nuove, coscienti e intenzionali, invece di trovarsi a reagire in modo automatico.


Il potenziale positivo dello sviluppo della mindfulness come parte del training di uno psicotrapeuta investe due aspetti.

Uno, di particolare rilievo, consiste nello stabilizzarsi di una continuativa consapevolezza diretta e immediata del proprio funzionamento mentale, dei propri pattern di reazione emozionale, della propria struttura psico-fisica ed energetica, e nell'impatto che questa più profonda e sofisticata presenza a sè stessi porta nell'immediatezza imprevedibile dell'esperienza relazionale, nell'accadere qui e ora dell'interazione con l'altro in psicoterapia.
Il secondo aspetto riguarda invece la possibilità, per quegli allievi che si scopriranno interessati a fare della prospettiva della mindfulness un alimento permanente della propria vita, personale e professionale, di operare poi con interventi mindfulness-based e di seguire gli sviluppi della Mindfulness-Based Cognitive Therapy.

Mindfulness e applicazioni cliniche
La prospettiva della mindfulness sta riscontrando negli ultimi anni, a livello internazionale, un crescendo tumultuoso di applicazioni cliniche e sviluppi teorici, testimoniato da un crescente numero di ricerche cliniche e neuroscientifiche, trial clinici, libri, dissertazioni di PhD dedicate a quest'area.
In alcune aree della clinica è in atto un sempre maggiore compenetrazione tra cognitivismo clinico e prospettiva della mindfulness, al punto che qualcuno parla – riferendosi a questa integrazione - di third wave, di terza onda del cognitivismo (dopo quello razionalista e quello costruttivista).

Più in generale, nel dialogo fra le neuroscienze, la Scienza Cognitiva e la prospettiva della mindfulness, sempre più serrato e ricco, si è aperto un orizzonte di estremo interesse per una comprensione più ampia della mente umana e delle sue potenzialità, soprattutto dopo le recenti scoperte circa la neuroplasticity e dell'epigenetica.

Nell'attuale fase di sviluppo dei mindfulness-based approaches l'esempio più sistematico e validato è rappresentato dal lavoro di ricerca e applicazione clinica sviluppato con l’MBCT-Mindfulness-Based Cognitive Therapy (Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness) sviluppata da Zindel Segal, Mark Williams e John Teasdale.
L’MBCT deriva a sua volta dall’integrazione di elementi di Terapia Cognitiva nel programma MBSR-Mindfulness Based Stress Reduction program.

L’MBSR è un programma scientifico, sviluppato nell’ambito della medicina comportamentale da Jon Kabat-Zinn e i suoi collaboratori all’Università del Massachussets (U.S.A); è un protocollo che ha rappresentato negli ultimi venti anni una delle frontiere di quell’area di ricerca medica e psicoterapeutica chiamata nel mondo anglosassone integrative medicine o mind-body medicine, la quale vede corpo e mente come un unità che chiede di essere compresa senza rigide divisioni.

Sviluppato in 30 anni (1979), l’MBSR è stato completato ad oggi da oltre 18.000 persone e viene proposto in più di 400 ospedali negli Stati Uniti e in Europa nel contesto della medicina integrativa.

Oltre ad essere l’esperienza pionieristica riconosciuta delle applicazioni cliniche e psicosociali della mindfulness, è il programma più studiato e validato dalla letteratura di ricerca e il più ricco di nuovi sviluppi. E’ stato inoltre inserito, per le sue potenzialità cliniche preventive e riabilitative, in programmi di intervento nelle carceri e nelle scuole, nelle organizzazioni al fine di affrontare molte delle problematiche legate allo stress, ossia alla sofferenza, sia fisiche che psicologiche.

Infine, la prospettiva della mindfulness - sintonia con le premesse epistemologiche del costruttivismo - sottolinea costantemente il primato dell'esperienza soggettiva immediata (fenomenologica) prima e a prescidere da qualunque modello, concettualizzazione, tecnica con cui tentiamo di cristallizzare l'esperienza stessa.