sabato 23 aprile 2011

Temi di Nous: l'approccio costruttivista-relazionale

L’approccio Cognitivo-costruttivista alla psicoterapia è un approccio alla cura della sofferenza psicologica e del disagio esistenziale che pone particolare rilievo al modo in cui ciascuno di noi attribuisce soggetivamente senso alla propria esperienza. Ovvero, al modo in cui ognuno “costruisce” la propria conoscenza della realtà ed in particolare la “conoscenza di sé” e la “conoscenza di sé in relazione agli agli altri”.

Promuovere un approccio - prima di tutto epistemologico e metodologico - di tipo costruttivista (chiamato anche "post-razionalista" o "sistemico processuale") significa porre in primo piano, sempre, il ruolo cardine della relazione in psicoterapia: dunque la centralità delle emozioni, dei vissuti soggettivi e delle “attribuzioni di significato”, tanto del paziente che del terapeuta.

La relazione è il luogo dove ha inizio qualunque trasformazione significativa: sperimentare direttamente nella relazione col terapeuta la possibilità di un cambiamento è l’ esperienza chiave, che può prodursi solo in un clima di fiducia e di affidamento all'altro.

Sono dunque gli aspetti cognitivi "caldi", intrisi di emozioni e motivazioni, ad essere fondanti per il paziente; ed è solo a partire da una diversa "attribuzione di significato" a questi aspetti caldi che ha poi senso modificare la cognizione "fredda", ossia le credenze e gli schemi cognitivi.

Modificare solo la cognizione fredda, legata agli aspetti razionali ed espliciti del pensiero, non è di per sé inutile ma di efficacia limitata.

La psicoterapia comporta la dunque la capacità nel terapeuta di piena accettazione dell'altro, nell'interezza della sua persona senza discriminazione tra bene e male.

Questo implica la dimensione della reciprocità emozionale in cui il terapeuta deve essere pronto a mettersi in gioco con intensità equivalente a quella del paziente e deve quindi poter contare su una ben sviluppata consapevolezza di sé.

L’aspetto originale del costruttivismo nell’ambito del cognitivismo è proprio l’accento posto sulla dimensione soggettiva.
In particolare per ciò che concerne la psicopatologia, dove è ritenuto centrale il processo soggettivo di “attribuzione di significato" al sintomo.

I processi mentali, cognitivi ed emozionali, emergono come attività conoscitive di un sistema complesso (aspetto "sistemico") che è finalizzato al mantenimento della coerenza interna, pur nelle maturazioni, nelle vicissitudini e nei cambiamenti sperimentati nell'intero ciclo di vita.

Dalla relazione di attaccamento nell’infanzia si dispiega gradualmente uno stile affettivo e relazionale che è espressione di una specifica "organizzazione di significato personale" peculiare di ciascun individuo.

Proprio la costruzione di tale organizzazione consente all'individuo di riconoscersi in un’identità stabile, di dare senso a sé e al proprio rapporto con il mondo, nonostante le perturbazioni e i mutamenti cui inevitabilmente va incontro nell'arco della vita.